Conservative Blog

martedì 29 gennaio 2008

President Bush Delivers State of the Union Address


Ultimo discorso del Presidente George W. Bush sullo stato dell'unione al congresso americano, il Presidente ha dichiarato che l'America non e' in recessione e sapra' superare questo momento, per quanto riguarda la lotta al terrorismo moltissimi obbiettivi sono stati raggiunti ma ancora bisogna rimanere all'offensiva per difendere democrazia e liberta'!
http://www.whitehouse.gov/news/releases/2008/01/20080128-13.html

domenica 27 gennaio 2008

We will not forget


Non dobbiamo assolutamente dimenticare, anzi deve essere un impegno a ricordare quello che e' stata la piu' grande tragedia dell'umanita', che ha segnato l'intera esistenza mondiale, e per questo si deve esseri uniti e fermi nell' impedire che cose del genere non accadano piu'.
Anche se questo vuol dire usare mezzi estremi come interventi militari per combattere ogni forma di terrorismo e minaccia, e soprattutto isolare quei personaggi come Ahmadinejad, che ha negato l'esistenza dell'olocausto e dichiarato di cancellare Israele dalle carte geografiche.

venerdì 25 gennaio 2008

Alla fine ce ne siamo liberati!!!!


Finalmente dopo 20 mesi di agonia per l'Italia il governo guidato da Romano Prodi e' caduto, sfiduciato dal Senato si e' recato al Quirinale per rassegnare le propie dimissioni. Ora si volti pagina e si vada al voto per permettere agli Italiani di decidere chi vogliono che ci governi, "anche se non ho dubbi chi scegliranno" per un Italia migliore, quindi possiamo dire cambiamo pagina.
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=236416

lunedì 14 gennaio 2008

Ultimo Avvertimento!



Ricostruendo le mosse del nemico sullo scacchiere medio-orientale, ripercorrendo i fronti su cui si snoda la contrapposizione tra potenza sciita e nazioni arabe sunnite, il presidente punta a richiamare all’ordine degli alleati, a spazzar via dubbi e indecisioni, a convincerli della necessità di un confronto frontale con Teheran. «Le azioni dell'Iran minacciano la sicurezza delle nazioni ovunque», spiega il presidente offrendo la disponibilità degli Stati Uniti ad «affrontare il pericolo prima che sia troppo tardi».
Bush deve però fare i conti con il calo di fiducia manifestato da tutti gli alleati della regione negli ultimi tre anni. Così l’invocazione all’unità si chiude con un’assicurazione che è garanzia e promessa. «Se resterete uniti i terroristi non potranno battervi e noi potremo proteggere i vostri popoli, garantendovi pace e sicurezza». E al quinto giorno il presidente americano attaccò. Dopo i dialoghi e trattative sulla difficile pace tra Israele e palestinesi, dopo gli incontri con gli alleati e i rapporti dal fronte iracheno, George W. Bush prende il toro per le corna, affronta il grande nemico, tocca la questione chiave di un viaggio progettato per rilanciare la strategia anti-iraniana. Lo fa non a caso da Abu Dhabi.
Nella sfavillante capitale degli Emirati s’intrecciano gli affari medio-orientali, si mescolano gli interessi iraniani e quelli delle nazioni arabe. Da quella rilucente terra di nessuno finanziaria, dove il profitto obnubila politiche, princìpi e ideali, George W. Bush chiama tutti a raccolta. Si rivolge agli iraniani, ricorda il loro diritto a venir ascoltati dal governo. Lancia il più duro affondo contro il regime della Repubblica Islamica e lo accusa di essere il «principale sponsor del terrorismo» e il «maggior pericolo per la stabilità mondiale». Rivolge un monito agli alleati della regione spesso indifferenti o recalcitranti di fronte alla richiesta di democrazia dei propri cittadini.
Per evitare che l’attacco al governo di Mahmoud Ahmadinejad venga interpretato come un sentimento anti-iraniano, il grande affondo punta innanzitutto al cuore delle genti iraniane. «Il vostro governo è una minaccia, ma voi popolo iraniano non siete così, vi auguro più democrazia, più libertà, più apertura alla comunità internazionale. Voi iraniani non avete migliori amici che gli Stati Uniti d’America. Siete ricchi di cultura e di talento - ricorda il presidente - avete il diritto di vivere sotto un governo disposto ad ascoltarvi e rispettarvi, un governo che vi permetta di costruire un futuro migliore per le vostre famiglie».
Il governo di Teheran, secondo Bush, fa il contrario, dimentica le esigenze della popolazione e utilizza ogni risorsa per alimentare il disordine internazionale. «Il regime vi nega queste opportunità minacciando la pace e la stabilità dei vostri vicini, per questo chiediamo a Teheran di dar retta ai vostri desideri e di render conto del suo operato». Poi mira al cuore del nemico, spiega che Teheran «arma Hezbollah», «finanzia Al Qaida» e sviluppa un programma nucleare «pericoloso per la comunità internazionale». L’Iran è, insomma, «la prima minaccia per la sicurezza dell’umanità»

mercoledì 9 gennaio 2008

Video del Pentagono

Ecco il video integrale rilasciato dal pentagono sull' incidente sfiorato nello stretto di Hormuz fra battelli Iraniani e navi da guerra Statunitensi.